Buone letture del 2021, con molti auguri

Scrivo ancora in viaggio, penultimo volo dell’anno. L’aereo ha bucato la nebbia del mattino e si avvicina al mare, e sono qui con la mia lista di buone letture. È un gioco che però mi obbliga a guardare un po’ indietro. Mi capita spesso di associare un luogo in particolare a un libro. Per alcuni è decisamente un treno, per altri una vasca da bagno, per altri ancora una sdraio su un molo d’estate. Scegliere gli undici libri dell’anno non significa che gli altri non meritino, anzi, quest’anno ho fatto scelte dolorose (è un gioco, appunto). Ma guardarli aiuta a ricostruire i mesi andati.

Quali sono i libri che porterai con te dal 2021? Ecco i miei.

Buon anno!
Beniamino

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Lo stadio di Wimbledon
Daniele Del Giudice
Trovato su uno scaffale, l’ho iniziato a leggere senza sapere che la città dove arriva il protagonista è la mia città, Trieste. Non serve nemmeno dirlo, perché lo si capisce in fretta. Il viaggio prova a spiegare perché uno scrittore non abbia scritto.

The Man who Ran Washington – The Life and Times of James A. Baker III
Peter Baker e Susan Glasser
Un grande racconto biografico di un protagonista del Novecento, il segretario di Stato che ha chiuso la guerra fredda. Prezioso nello sguardo sul metodo di lavoro, sulla cura del particolare, sul rispetto degli altri, oltre che su un’epoca di contrapposizioni che pensavamo superata.

A Thousand Brains – A New Theory of Intelligence
Jeff Hawkins
Per parlare di intelligenza artificiale dovremmo prima capire l’intelligenza, il cervello. Questo libro offre uno sguardo semplice per iniziare a farlo, immaginare l’evoluzione dei prossimi anni, e affrontare i limiti attuali, oltre la retorica.

La riunione
Pietro Galeotti
Per spiegarlo potrei dire che La riunione sta alla vita di chi lavora nella creazione di contenuti in redazioni organizzate come Boris sta al cinema e alle serie tv. Racconta proprio chi siamo, e la vita che proviamo a fare, consapevoli che sia soltanto una pausa tra una riunione e l’altra.

The Cost of Living
Deborah Levy
Non so bene come descriverlo, il titolo dice tutto. Però non bisogna pensarla in negativo, anzi. Una frase: “Ideas come to us as the successors to griefs and griefs, at the moment when they change into ideas, lose some part of their power to injure the heart”.

Vite che non sono la mia
Emmanuel Carrère
Saper guardare e infilarsi nelle storie. Spiegato bene. Doloroso come vero.

Innovation in Real Places – Strategies for Prosperity in an Unforgiving World
Dan Breznitz
Detestavo chi lucra con chiacchiere sull’innovazione prima di leggere Dan Breznitz. Ora ho le prove! Si può fare innovazione e portare riscatto anche in terre che rischiano la depressione economica garantendo dividendi a pochi. Ma è necessario volerlo.

The Spy and the Traitor
Ben Macintyre
Che storia! Una doppia spia tra Unione sovietica e Regno Unito. Meglio di un film, come si dice.

Due vite
Emanuele Trevi
Un libro che racconta di amicizie e di passaggi generazionali, di Roma e dunque di noi.

Armoniose bugie. Saggi 1959-2007
John Updike
È una raccolta, ma che raccolta. I saggi di uno dei miei scrittori preferiti.

Senior service
Carlo Feltrinelli
La vita di Giangiacomo Feltrinelli, editore. Diceva: “Un editore può cambiare il mondo? Difficilmente: un editore non può nemmeno cambiare editore”. Ma anche: “Io cerco di fare un’editoria che magari ha torto lì per lì, nella contingenza del momento storico, ma che, quasi per scommessa, io ritengo abbia ragione nel senso della storia”.

Bonus: L’anno che verrà 2022
Il libro di Good Morning Italia sull’anno che verrà, con molti grandi autori. Qui c’è la mia introduzione.

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